Nell’ultima settimana, si è parlato molto della lettera di Serena Williams, pubblicata dal The Guardian. In Italia la notizia ha circolato poco, ma è una lettera che merita meno di 5 minuti del vostro tempo, perchè Serena Williams oltre ad essere una sportiva, è una donna che si è guadagnata quello che ha raccolto. Perchè si sa, lo sport è forse uno dei pochi ambiti nella vita dove le preferenze poco contano, vince chi si allena, non molla e sogna in grande.
Traduzione della lettera di Serena Williams dal The Guardian
“Quando ero piccola, avevo un sogno . Sono sicura che lo avevi anche tu. Il mio sogno non era simile a quello degli altri ragazzi della mia età, il mio sogno era quello di essere il miglior giocatore di tennis in tutto il mondo. Non il miglior giocatore di tennis “femminile” nel mondo.
Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che ha sostenuto il mio sogno e mi ha incoraggiato a seguirlo. Ho imparato a non avere paura. Ho imparato quanto sia importante lottare per un sogno e, soprattutto, per sognare in grande. La mia lotta è iniziata quando avevo tre anni e non ho preso una pausa da allora.
Ma, come sappiamo, troppo spesso le donne non sono supportate abbastanza o sono scoraggiate nella scelta del loro percorso. Spero che insieme si possa cambiare la situazione. Per me, è stata una questione di resilienza. Ciò che gli altri indicano come difetti o punti di debolezza – il colore della mia pelle, il mio genere – li ho trasformati in combustibile per raggiungere il mio successo. Non ho mai lasciato che niente e nessuno diminuisse me o il mio potenziale. Ho preso il controllo sopra il mio futuro.
Così, quandosi pone il problema delle differenze di retribuzione , mi sento frustrata perchè so di aver fatto lo stesso lavoro e sacrifici dei miei colleghi maschi. Non vorrei mai che mia figlia dovesse subire la stesa cosa, e credo non lo vogliate neanche voi per le vostre figlie.
Come sappiamo, le donne devono abbattere molte barriere mentre si fanno largo sulla strada del successo. Uno di questi ostacoli è il modo in cui ci viene costantemente ricordato che non siamo uomini, come se fosse un difetto. La gente mi chiama “una delle più grandi atlete del mondo”. Ma avete mai sentito dire di LeBron che è uno dei migliori atleti di sesso maschile del mondo? È Tiger? Federer? Perchè no? Certamente non sono donne. Non dobbiamo mai permettere che tutto ciò passi inosservato. Dobbiamo sempre essere giudicati dai nostri successi, non dal nostro genere.
Per tutto quello che ho raggiunto nella mia vita, sono profondamente grata di aver vissuto sia gli alti che i bassi che portano poi al successo. La mia speranza è che la mia storia, e la vostra, ispireranno tutte le giovani donne là fuori a cercare sempre la grandezza e seguire i loro sogni con convinzione e determinazione. Dobbiamo continuare a sognare in grande, e così facendo, metteremo nelle condizioni la prossima generazione di donne di essere altrettanto audaci nelle raggiungere i loro obiettivi. ”
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